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Cielo plumbeo.
Molte notti senza riposo.
Sento l’aria, accarezza il mio volto.
Respiro.
Di te.
Questa sensazione voglio sentirla fino in fondo.
Ti guardo vivere in ogni cosa che fai. Che compi.
Osservo, il tuo volto. Qualcosa di colorato si apre.
È così sono sorpresa. Cos’è che esiste in te e ti da questo potere?
Porgi la tua mano con naturalezza ed accogli ogni bambino che si nasconde.
Le parole non hanno senso.
Molte fino ad ora.
Però la prospettiva cambia.
Come volte altissime su strutture solide.
Mi sorprendi. Non sento quello che dici ma mi colpisce il modo in cui lo fai.
Passeggi come un essere con candide ali bianche.
Su un prato di colore e sensazioni belle.
Il tuo sorriso si apre leggero. Non voglio che si rivolga altrove.
Nell’attimo del mio ultimo respiro, dimmi che sarà solo per me.
Anche solamente per un piccolo istante.
Voglio coglierne l’aroma. L’essenza, pura.
Simile a promessa fatta per l’eternità.
Senza affanno. Senza menzogna. Senza dolore.
Lacrima calda che non percuote e ferisce l’anima.
La tua mano segna le linee del mio volto.
E vibro. Come la corda dolce e sinuosa di un’arpa melodiosa.
Le mie linee rosse di male e dolore voglio sentirle scomparire.
Anche solo per un’illusione.