my mistress'n'my beast

Ho ucciso il ricordo della cosa più bella che abbia mai assaggiato.
Il candido raggio di luce e desiderio.
Adesso posso iniziare il mio cammino.
Il passaggio avverrà attraverso un tunnel di piacere.
I miei sensi stasera sono portati all’estremo.
Gli occhi percepiscono il colore viola della vita al suo ombreggiare.
Il rosso del sangue inneggia ad una divinità superiore di qualunque altra, creata ed idolatrata.
Il luminescente riflesso della luce sulla lama mi riporta allo stato embrionale.
Il calore della placenta purpurea….sento il respiro affannato.
La belva che cullo, dentro un apparente maschera di normalità, vuole godere ancora di quel sapore.
Non cederà, non si fermerà, finché non sarà sazia.
Questo è il mio fine stasera, la carne si apre come un fiore senza petali.
La sua linfa viene versata ancora una volta, fino alla goccia ultima che taglierà il filo sottile.
La mia mano disegna geroglifici di potere sulla superficie pallida.
Il braccio è la mia tela.
Il genio viene transitando e volteggiando nel cosmo, fatto di aria e sudore.
E’ come una nenia antica che mi porta indietro all’origine di tutto.
Tra le rovine senza respiro della mia umiliazione segreta.
Conservo gelosamente immagini come flashback irregolari.
Le prove di una caduta negli inferi della sporcizia che durerà per sempre.
Nessuno potrà rendere mondo ciò che nasce come dannato in ogni sua interiora.
La follia è uno specchio rotto bagnato da lacrime di terrore e sangue.
La percezione ed i riflessi sono appannati da una tenda di velluto pesante.
Ed in essa io mi perdo. Ogni volta. Ad ogni appuntamento con la nera signora.
Nessun sorriso. Nessuna paura.
Solo un piacere che scuote le membra dal profondo.
E poi la voragine.
La guardo negli occhi senza alcun timore. Gioco con lei e lei mi lascia fare.
Fino a quando avrà la sua rivincita. Ed io il mio posto.