lettera rossa

In questa calda sera di pioggia mi siedo qui, in un cantuccio, a scrivere di te.
Ogni pensiero che ti rivolgo è pieno di luce. Un giardino profumato ed il sole caldo.
Prima di quei giorni soltanto una notte senza alcuna stella.
Il mio mondo è sempre stato una piccola finestra, socchiusa verso l’esterno.
Una minuscola fessura lucida come uno specchio.
La mia anima di bambina era una bambola di pannolenci. Ma niente era vicino.
Tendevo affannata la mie dita, aprendo la mano quanto più mi era possibile. Ma il mio piccolo braccio riusciva a sfiorare soltanto la lontananza di tutto da me.
Gli altri si avvicinavano e scivolavano via come la rugiada. Ogni volta che mi destavo il sole tardava a fare capolino all’orizzonte.
Le dimensioni del mio essere e quelle del mio spirito variavano con il variare del tempo.
Quante volte ho pianto aggrappata alla mia tristezza come un cuscino. Come un peluche fatto di stelle ormai spente..
Fiumi che sono divenuti aridi pezzetti in un mare di infinità.
Poi, all’improvviso, un giorno mi sono svegliata.
Nessuna lacrima dal cielo quando la tua benevolenza mi ha accarezzato.
Ricordo che riuscivo, allora, a respirare l’azzurro.
Il tuo sorriso gentile era una medicina.
E la prima volta che mi rivolgesti attenzione fu come una piccola scintilla amorevole.
Perché io? Avrei voluto chiederlo sempre.
Sei arrivato come la benedizione della pioggia di un temporale estivo.
Come un sorso d’acqua sulle aride labbra di un nomade nel deserto.
Stare insieme lavava via ogni mio pensiero brutto.
Sfiorare il tuo mondo era come spalancare una porta della quale non ero mai venuta a conoscenza.
Forse c’era una specie di similitudine, forse i nostri piccoli universi si sono avvicinati attratti da una vibrazione misteriosa.
Probabilmente la nostra solitudine, cucciola, era grande se divisa in due essere disgiunti.
Tante volte avrei voluto dirti parole nascoste a tutti.
Quelle cose che la mia minuscola anima portava sulle spalle come un carico troppo pesante.
Leggevo nei tuoi occhi profondi la bellezza di un mondo puro e leale.
Quella bellezza che temevo, sapendo di non esserne meritevole.
Avrei davvero voluto volare lì da te.
Così, quando ti guardavo voltarti, e potevo vedere solo la tua ombra raggiungermi a mala pena, tremavo di paura, come un bambino che nel lettino aspetta impaurito l’arrivo del proprio genitore, giunto ad acquietarlo con un canto profumato di sogni.
Ricordo così bene la tua mano.
Tutte le tue cose che giocavano in un cosmo colorato. C’era tanto bianco. Tanto nitore.
Sentivo la tua anima piangere ma riuscivi ugualmente a regalare vigore.
Avrei voluto dirti anche questo.
Incapace di portarti un poco di pace, avrei voluto porgerti il mio sostegno amichevole come la tua essenza aveva fatto con me.
Se penso a quante volte il tuo sostegno silente urlava dentro il mio cuore.
Era come un fuoco abbagliante.
La tua anima gridava per un poco di amore ed io avrei voluto essere con te veramente.
La mia incapacità è sempre stata più forte di qualunque possibilità di dirti quanto fossi importante per me.
Adesso sei andato via. Non riesco più a percepire neppure la tua ombra o la scia dei tuoi passi.
Ti sei voltato per un’ultima volta e le mie mani non riescono più a raggiungerti.
Il mio cuore giace sanguinante, in un’infinita agonia che lacera le pareti di quel contenitore vuoto che la mia anima è tornata da essere.
Gli occhi vedono adesso la cecità e la percezione del mondo si è fatta vuota.
Il mio corpo è una carcassa . Un guscio vuoto che non riesce a comprendere la sua natura.
Quanti rimpianti.
Tanti bei ricordi rimasti con me. Tutto il colore di quei momenti.
La mesta consapevolezza che sono compiuti.
Vorrei toccare le tue dita, trasmettere attraverso di loro il dolore del mio cuore per questo penoso destino.
Vorrei essere capace di mostrarti il colore scarlatto rimasto ancora dentro di me.
Il frutto di ciò che mi hai saputo donare.
Vorrei poter essere uno specchio.
Vorrei poterti riflettere e, guardandomi nel profondo, mostrarti ciò che mi hai regalato, il suo splendore e ciò che avrei voluto donare io a te.
Da questo piccolo angolo, frammento di un mondo nel quale mi sono rifugiata, sento nitidamente le lacrime del cielo cadere a terra.
Il loro ritmo si è fatto lento e la loro cantilena addolorata, poco a poco, va plasmandosi sul ritmo del mio cuore.
È molto che non vedo il sole.
Gli oggetti e tutto il cosmo, qui, hanno perduto il chiarore che avevano un tempo.
La notte senza scintille lontane è tornata a farmi visita, come l’anziana signora dal mantello di tenebra.
Adesso che il fato si compie vorrei dirti grazie.
Quanti colori in una parola tanto piccola. Quanta sofferenza.
Il dolore che sento affanna la mia percezione del vero.
Ma quello che mi hai dato verrà con me ed in me continuerà ad essere.
Come una scintilla custodita in un cristallo, che infranto sarà finalmente libero.

a quanto ho capito è finita la storia con il tuo ragazzo..mi dispiace..so come c s sente in questi casi..sapendo ke la xsona ke hai amato e ke ami x te è stato tanto e tutto a un tratto finisce..l'unica cosa ke s può fare in questi casi è andare avanti..in un modo o nell'altro..cercando d nn dimenticare..xkè anke se questi momenti ke stai passando sono pieni d tristezza m sembra d aver capito ke mentre stavi con lui eri felice..quindi non dimenticarli questi momenti..cerca d andare avanti Sempre..piangi,urla..ma continua a guardare il futuro..detto da una persona come me è un po' una presa in giro xkè l'ultima cosa è cercare d superare le cose..me le tengo dentro..tutte..ed è sbagliato..quindi cerca d andare avanti con la testa alta..prima o poi questo momento passerà..

Garzie per le tue parole circle of fear...ne farò tesoro.

d nulla..e cmq kiamami Cia ..