| LA NAZIONE sabato 9 settembre 2006
Resti di animali davanti al Duomo Magia nera oppure uno spregio?
Testa e due zampe di gallina, incrociate sopra di essa, sono state appoggiate su una delle sculture bronzee in rilievo sul portone della facciata del Duomo. Chi ha agito lo ha fatto di notte. Potrebbe trattarsi di uno scherzo, o di un gesto che rimanda alla magia nera, di tradizione caraibica
Firenze, 9 settembre 2006 - Che abbia agito per 'scherzo', o che invece abbia fatto sul serio (sul serio dal suo punto di vista, naturalmente) l’individuo che ha appoggiato una testa e due zampe di gallina incrociate sopra il capo — usato a mo’ di piccolo altare — su una delle sculture bronzee in rilievo sul portone della facciata del Duomo, ha profanato un simbolo del credo cattolico: la casa di Dio.
La cattedra (da qui Cattedrale) da cui il Vescovo celebra e predica la Parola del Signore. Un simbolo del credo cattolico e della cultura universale: Santa Maria del Fiore è una delle magnificenze artistiche più famose nel mondo. Naturalmente la notizia va oltre l’interpretazione del gesto, e dei segni 'veri', cialtroni o simil-vandalici ad esso legati. Di fatto il Duomo, ciò che rappresenta, una intera comunità, hanno subìto un’offesa.
I resti animali sono stati ritrovati ieri mattina, sul presto. Subito sono stati chiamati i vigili e la polizia: i 'falchi' della questura che operano in centro storico come forza rapida di pronto intervento si sono avvicinati per primi, tenendo poi a debita distanza i curiosi, italiani e stranieri, che si sono avvicinati ritraendosi con sdegno e disgusto. Sono intervenuti anche i carabinieri.
Erano passate da poco le nove. L’assessore Graziano Cioni è stato tra i primi a passare nella piazza e ad assistere allo spettacolo così poco edificante: "Non mi ha avvertito nessuno. Ero stato in Provincia e stavo attraversando la piazza per caso, ho visto gente e forze dell’ordine così mi sono avvicinato. Ho visto anche io la testa di pollo e le due zampe appoggiate.
Ora: io non sono particolarmente esperto di esoterismo, messe nere e riti vari. Peraltro il questore, con il quale ho poi parlato al telefono, mi ha assicurato che secondo la polizia si tratta di una 'burlonata', di una cosa da non prendere in considerazione. Comunque è un episodio antipatico, da censurare. Il mio commento? Prendo in prestito quel detto secondo cui la madre degli stupidi è sempre incinta. Questo è uno spregio a un luogo della cristianità. E della cultura mondiale".
La polizia ha fatto gli accertamenti del caso, ma in mancanza di un testimone, anche solo parziale, pare davvero difficile poter procedere. Chi ha messo quei resti sulla facciata del Duomo ha dimostrato semmai di possedere un cervello di gallina.
E comunque testa e zampe non rappresenterebbero segni iniziatizi propri del linguaggio di chi è uso a questo genere di pratiche, né sembrerebbero avere a che fare con rituali satanisti e messe oscure. Piuttosto risultano largamente impiegate nei riti magici, ma di magia nera, propri della tradizione caraibica.
Chiunque ha messo quei segni, forse con il favore delle tenebre, o ha un minimo di conoscenza di questa simbologia, oppure è originario di quei mondi lontani. Non sa, invece, o non ha tenuto conto del fatto che Santa Maria del Fiore è "Casa di preghiera per tutti i popoli" (Isaia 56,7) e dunque è casa di preghiera di chi non è fiorentino.
L’ESPERTO Orrida mistura di simboli sacri e profani
Firenze, 9 settembre 2006 - Scherzo macabro, messa in scena degna di un film horror di bassa lega oppure un messaggio i cui contenuti si possono interpretare solo leggendo nelle umbratili pieghe della magia nera?
Sta di fatto che il gesto, terribile, dissacratorio e offensivo al di là ogni possibile intenzione, rimane e induce a riflettere seriamente. Due zampe di gallina sono state rinvenute intrecciate a forma di X con una testa di gallo sistemata al centro su una formella rappresentante figure angeliche della facciata della basilica di Santa Maria del Fiore.
Se non si tratta della bravata di uno squilibrato o di un buontempone in cerca di guai, siamo di fronte a una operazione di stregoneria che può essere spiegata riconducendo i simboli impiegati alla tradizione di tipo medievale-occidentale come a quella di origine marcatamente caraibica.
Com’è noto il gallo, metafora solare e identificazione simbolica del cristo (non dimentichiamo che Pietro rinnega Gesù dopo averne sentito per tre volte il canto) è stato da sempre usato nei rituali di bassa magia proprio con l’intenzione di profanare i segni della fede cattolica.
In questo caso la X formata dalle zampe di gallina con la testa di gallo farebbe pensare alla oscena riproduzione del segno di Costantino, il Kristòs, che racchiudeva le parole arcane 'in hoc signo vinces'.
Ma più pedestremente nelle intenzioni dell’operatore potrebbero ravvisarsi maligne macchinazioni volte a procurare sofferenza e morte di qualcuno, sistemando gli elementi in modo simile al classico teschio con le tibie incrociate.
Secondo gli antichi grimoires cinquecenteschi fa parte di un cerimoniale classico creare strane mescolanze tra simboli sacri e profani, usanza molto diffusa del resto anche nel moderno voodù e nella sempre attuale santeria cubana, che però in genere non ha finalità cattive.
Si parla in questo caso di 'orrida mistura' perchè contenunti di tipo cattolico conflusicono disinvoltamente con altri di estrazione afro a valenza decisamente animista. Anche i profani conoscono l’uso di pennuti in certe pratiche che, come in questo caso, impressionano e feriscono i sentimenti di laici e credenti.
G.G.G
I PRECEDENTI Casi da brivido della Firenze nera
Firenze, 9 settembre 2006 - Firenze nera, Firenze epicentro di una realtà sconvolgente di cui si è parlato anche nella Madre di tutte le Indagini: quella sul Mostro. Ecco alcuni episodi tra i più inquietanti degli ultimi anni.
Dicembre 2001: tracce di magia nera — lo scheletro di un gallo bruciato e senza gli occhi — a ridosso del muro di cinta del cimitero inglese di piazza Donatello. Intorno garofani bianchi, tante monete da 100 lire tutte datate '1970', mozziconi di candele, mele rosse tagliate in due.
Gennaio 2003: all’incrocio tra via de' Bosconi e via di Baccano, poco fuori Fiesole, viste oltre cento candele posizionate a mo' di freccia; pochi giorni dopo una lapide di marmo divelta dal loculo e infranta nel cimitero di Peretola.
Giugno 2003: profanato il cimitero dove riposa Bartali a Ponte a Ema, un rito sotto un altare consacrato, con una grossa candela trafitta da un coltello posta al centro di un cerchio. Dal cimitero sono spariti gli altarini per le messe, cubi neri di tre centimetri per lato.
Luglio 2004: un genitore scopre che il figlio 22enne ha nascosto nel garage di casa ossa, tra cui un teschio, e altri resti umani. Il ragazzo 'confessa' di appartenere a una setta e di aver prelevato tutto in un cimitero, durante una messa nera. Poi il blitz dei carabinieri (gennaio 2005) in un casolare di San Vincenzo a Torri, coi resti di riti satanici, comprese croci rovesciate. E, brivido nel brivido, giocattoli per bambini.
Sti cazzi... che ne pensate?
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