Articolo di XL

Ecco un'articolo mooolto interessante dell'inserto di Repubblica di questo mese,XL...Parla del movimento "post dark",il Gothic...è interessante....

Gioventù gotica
di Francesco Dimitri

Gli amanti del Goth (che solo in Italia chiamiamo Dark) amano i teschi e i vampiri. Ma più che alle tenebre sono interessati all'estetica. Perché basta una maschera per diventare qualcos'altro

Nella notte di Halloween i morti camminano tra noi, invisibili soltanto a chi non ha sufficiente fantasia. Forse è stato il caso a portarmi proprio quella notte di fronte a un negozio che si chiama Coemeterium. Il nome non inganna: espone in vetrina teschi di plastica e borse a forma di bara. Ma io sono paranoico, e non credo nel caso - semmai lo chiamo sincronicità. Sto parlando con il proprietario, Sergio. Ha lunghi capelli rossi e l'abbigliamento che avrebbe usato Oscar Wilde se si fosse innamorato di Lovecraft: calzamaglia, stivali, un lungo cappotto con maniche a sbuffo. Tutto rigorosamente nero. "L'abbigliamento è una maschera", mi spiega. "Una forma d'arte che ti porta a costruire un personaggio". Negli anni Ottanta Sergio e i suoi amici venivano chiamati dark. Era una parola tutta italiana - in Inghilterra, dove il movimento è nato, usano da sempre gothic, che rende molto meglio l'idea. Via i dark, dunque, e largo alla gioventù gotica.

"Il movimento nacque con la musica", racconta Sergio "ma è forte anche l'influenza dell'horror. Il primo singolo dei Bauhaus si chiamava Bela Lugosi's Dead". Bela Lugosi è stato il più grande dei vampiri cinematografici. E i vampiri, ai gotici, piacciono tanto. Il vampiro è una creatura malinconica, un aristocratico che per nutrirsi è costretto a comportarsi come una belva. Questo, almeno, è il vampiro immaginato dai vittoriani: il vampiro del folklore era di solito un contadino analfabeta con modi decisamente poco raffinati. Furono scrittori come Polidori e Stoker a togliergli le pulci e lanciarlo nell'alta società. Ai gotici l'estetica interessa più che il rigore filologico. Giocano con elementi diversi e li mescolano, come facevano i loro antenati punk. "Il goth è il fratello malinconico del punk", mi spiega Valentina, mentre sorride in un modo che di malinconico ha ben poco. Sono queste contraddizioni a rendere vitale una cultura che altrimenti cadrebbe nel kitsch. I giovani gotici usano teschi di plastica, ma sono orgogliosi che il loro teschio sia di plastica: l'angosciante "danse macabre" della Morte in veste di scheletro diventa il sogghigno sardonico del Jack Skeleton di Tim Burton. Valentina definisce quest'ultimo "un elfo che gioca con argomenti cupi e gli dà un taglio favolistico". Ai gotici piacciono le fiabe, insomma, ma le fiabe nere.

C'è chi si prende più sul serio, anche fino all'eccesso. So di ragazzi che si autoinfliggono piccole ferite per poi succhiare il proprio sangue o quello di un amico, come veri vampiri. "Ma sono problemi che non hanno niente a che fare con il gotico in sé", chiarisce Valentina. "Gli eccessi ci sono in qualsiasi campo, e se vuoi troverai sempre il modo di farti del male". In qualsiasi campo? Mi vengono in mente tante persone "normali" che si fanno del male con L'Isola dei famosi o i libri di Melissa P., e non posso che darle ragione. Mi spingo oltre: molto meglio un taglio che cento colpi di spazzola. Forse sono di parte, perché, pur non essendo un gotico, condivido i loro gusti. Sono cresciuto immerso in storie di vampiri e film horror, mi piacciono le notti di pioggia, e se ho voglia di leggere in un posto tranquillo me ne vado al cimitero. I morti sono una buona compagnia: i monumenti funebri, le foto vecchie di decenni, le iscrizioni tombali, possono dirci qualcosa su chi ci ha preceduti, e forse anche su noi stessi. In Italia i gotici si godono i cimiteri meno di quanto facciano all'estero. Eppure, nota Sergio, ne abbiamo di splendidi: il Verano di Roma viene visitato da turisti di tutto il mondo.
Il problema è che la cultura della morte italiana è molto più opprimente di quanto lo sia quella anglosassone. In Inghilterra, la patria del goth, i cimiteri sono parchi frequentati giorno e notte anche dai viventi, che fanno footing, leggono il giornale, e si baciano tra la frescura delle lapidi. Qui da noi sarebbe impensabile. Mi è capitato di essere insultato da un passante solo perché mi ero avvicinato di notte alle sbarre del Verano senza fare il segno della croce. Che il nostro sia un Paese perbenista non è un mistero. È pur vero però che ai gotici provocare piace, e i più raffinati lo fanno con piena cognizione di causa. I concerti musicali diventano teatri grand guignol: finto sangue che scorre a fiumi, vere donne fasciate in abiti fetish e ritmi oscuri trasformano una serata in un evento rituale. Marilyn Manson ha portato questa estetica al grande pubblico, ma nell'underground ci sono molti altri musicisti e performer che ci giocano. In tutto questo qualcuno vede l'ombra del satanismo. Ma il "satanismo" tanto temuto di questi tempi è il prodotto di fraintendimenti e cattivo giornalismo, e i rari casi che salgono agli onori della cronaca hanno a che fare più con la devianza sociale che con chissà quali rituali. È innegabile che nella cultura goth Lucifero, lo splendido angelo ribelle, sia una figura amata. Ma è il Diavolo del Paradiso Perduto di Milton, non quello di Rosemary's Baby: un simbolo, una figura mitologica al pari del vampiro, e non un dio da adorare. Chi ha una insopprimibile voglia di sacrificare vergini, insomma, deve cercare altrove.

Mi racconta qualcosa Marco Visconti, aka Azrael. DJ e musicista nel gruppo EBM degli XP8, Azrael è un volto noto nel piccolo "giro" dell'occultismo italiano. Incontrandolo in un vicolo di notte, massiccio e pieno di piercing com'è, metterebbe fifa. Poi però inizia a parlare di tradizioni esoteriche, di ebraismo e storia delle religioni, e capisci che c'è qualcosa di strano. Azrael è un mago, ma questo non significa che resti ancorato al passato. Più che goth si definisce industrial, anche se preferirebbe non definirsi affatto, e sottolinea come in fondo si tratti di due facce di una stessa cultura. "I padri dell'industrial erano appassionati di magia", spiega, "e la magia è disciplina mentale. Il rituale invece è un teatro psicoattivo. Niente sacrifici sull'altare… purtroppo", aggiunge ridendo. Composta da esteti sepolcrali e folletti scherzosi, maghi e teatranti, la gioventù gotica guarda al resto della società con occhi tanto neri quanto divertiti. "Magari non finiremo sui libri di storia", conclude Azrael, "però ci sono dei momenti in cui ti dici, porca miseria, io c'ero. Nel 2005, io c'ero". A ricordarci che prima o poi la morte arriva, ma nel frattempo un abito bizzarro e un tocco di make up possono rendere più divertente la vita.

clap clap clap clap clap

è il primo ariticolo serio che parla di una cultura non commerciale , che tratta il satanismo musicale nel modo in cui deve essere trattato e non come "maestro per futuri stanisti omicidi" come si divertono a definirlo in genere i media.molto bello

ps: ma quel Dimitri non sarà mica il Dimitri presidente dell'associazione Bambini di Satana ?

Non credo proprio!!! però bella coincidenza!!! anche perchè su questo inserto già lessi un suo articolo che fece sul primo numero di XL che parlava in particolare dei The Rasmus,HIM e The 69 Eyes..poi sulla musica di questo genere in generale intervistando il cantante dei The Rasmus,Lauri Ylonen...

ora che ci penso credo che si chiamasse Marco e non Francesco...cmq bello bello questo articolo.

hai mica capito dov'è il negozio di cui parla all'inizio?

certo...Coemeterium è famosissimo e forse il migliore in tutta Italia!!!! davvero non lo conosci????? dai in Gothic Style metto il link e qualche foto...ora ha pure rinnovato,l'ultima inaugurazione infatti risale proprio al 2005!!!

davvero , non sapevo neanche che esisteva...

ma sei o no un cretino disinformato di prima categoria????!!!! XD

uffi...capita anche ai migliori...hihihi