The -K- |
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| Si, più o meno si. Solo che, come in ogni gdr che si rispetti, l'ambiente in cui ti trovi e le persone che ti circondano te le immagini a partire da delle descrizioni neanche accuratissime. Solo che la cosa, visto il numero certe volte consistente di persone, porta chi non sa poco o niente di come si gioca a creare situazioni un po' assurde. Tipo un tizio che appena entrato dalla porta di una taverna(e che si trova ancora lì) che descrive l'azione sferrare una pugnalata a uno che, seguendo i suoi messaggi, si capiva essere a qualche metro di distanza dalla porta, o cose simili. Soprattutto i problemi e le discussioni sorgevano durante i combattimenti in assenza di master, visto che tu ti limiti a descrivere un tentativo di ciò che vuoi fare, l'esito è lasciato al buon senso del tuo avversario. Qui entra in gioco il famoso discorso dei powerplayer: gente che s'inventa le peggio cose pur di rimanere illeso, che ignore la tue azioni o che fa azioni autoconclusive (in cui l'esito non è lasciato a te e al tuo buon senso, ma è già scritto nella descrizione dell'azione, tagliandoti la possibilità di reagire in qualsiasi modo). Non so perché poi, ma nella città dove giocavo più spesso sembrava che tutti i giocatori migliori fossero quelli facenti parte di gruppi di allineamento negativo
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